In quest’ultimo periodo di crisi sanitaria ed economica, abbiamo sentito parlare del MES: ma tutti sanno di che cosa si tratta?
Il MES, acronimo di Meccanismo Europeo di Stabilità, è un’istituzione internazionale nata nel 2012 come fondo finanziario dell’Unione Europea per aiutare i Paesi in crisi dell’Eurozona, ossia gli Stati che adottano l’euro come moneta (Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna).
Il fondo viene finanziato dai singoli Stati membri in base alla loro popolazione e al loro PIL e la sua gestione è affidata al Consiglio dei governatori, composto dai ministri dell’economia degli Stati membri del MES e presieduto dal presidente dell’Eurogruppo. Su richiesta dello Stato in difficoltà, il Consiglio ne autorizza il finanziamento sulla base di precisi criteri.
Il MES ha due tipi di condizionalità: la prima sulle modalità in cui vengono investiti i soldi prestati, che possono essere erogati in diverse soluzioni a seconda del comportamento economico dello stato; la seconda condizionalità riguarda invece la restituzione del prestito, che deve avvenire secondo precise modalità. Quando si parla di MES senza condizionalità è necessario specificare che tale condizione è concessa solo ed esclusivamente per i finanziamenti con importi complessivi entro il 2% del PIL del Paese richiedente, destinati ad investimenti diretti o indiretti alla sanità. Qualora questo venga meno, anche indirettamente, la Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) può sospendere l’erogazione dei fondi finché le condizioni originarie non vengano ripristinate.
M.G.